Arrivederci, M90

La 2023/10542 è una procedura EU Pilot nei confronti dell’Italia per violazione delle norme europee in materia di caccia, in particolare per mancato rispetto della direttiva Uccelli (2009/147 CEE) e del Regolamento europeo 2021/57 che vieta l’utilizzo del piombo nelle zone umide.
La nota, trasmessa dalla Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea, è indirizzata al Ministero dell’Ambiente e a 13 Regioni. Numerose e continue infrazioni sono la conseguenza di un sistema basato sulla diffusa subalternità della politica alle associazioni venatorie che si traduce in continue concessioni illegittime che, per meri tornaconti elettorali, mettono a rischio la nostra biodiversità.

  1. La circolare congiunta dei Ministeri dell’Ambiente e dell’Agricoltura che intende escludere il divieto di utilizzo di piombo da moltissime aree umide. L’utilizzo del piombo, sostanza neurotossica, nelle zone umide provoca inquinamento diffuso e gravi conseguenze sia per gli uccelli, sia per l’uomo.
  2. La mancata attuazione del Piano di azione nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici. Il piano è del 2017 ed è rimasto sulla carta, mentre il fenomeno del bracconaggio è una emergenza nazionale.
  3. Il mancato rispetto delle date di migrazione prenuziale, indicate nel documento Key Concept, e dunque la caccia su specie di uccelli durante la migrazione o su 21 specie già a rischio di conservazione. In particolar modo, il mancato rispetto da parte di: Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Piemonte, Lombardia, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto en Provincia di Bolzano.
  4. La pratica di utilizzare gli elicotteri in Piemonte per il recupero dei cervi abbattuti durante l’attività venatoria senza considerare l’incidenza negativa di tale pratica sui siti stessi.

Sotto la lente della Commissione sono finiti i commi 447 e 448 dell’articolo 1 della Legge; in particolare, il comma 447 concede alle Regioni e alle Province autonome di Trento e Bolzano la facoltà di provvedere al controllo e, nel caso, autorizzare piani di controllo numerico anche nelle zone vietate alla caccia, come le aree protette, e nei periodi dell’anno in cui la caccia è vietata.
Si vuole far cacciare sempre, eliminando i limiti della stagione venatoria, così da autorizzarla anche nel delicato mese di febbraio, sette giorni su sette anziché mantenere il limite di tre giorni, con due di silenzio venatorio. Queste sono le proposte della Legge 1548 presentata dal disonorevole Francesco Bruzzone (ovviamente Lega).
Si vogliono allargare le maglie eliminando le tutele per gli uccelli da richiamo e per il loro allevamento.

Lassù.

Un legame fortissimo

Referendum

Erano in corso due raccolte firme finalizzate alla proposta di Referendum abrogativi:
La prima, in realtà ancora in corso, scade il 15 di settembre. Recandosi presso
un qualsiasi comune con un documento di identità, si può firmare per proporre l’abrogazione di tre parti dell’articolo 19 Ter delle DISPOSIZIONI DI COORDINAMENTO E TRANSITORIE CODICE PENALE (LEGGI SPECIALI IN MATERIA DI ANIMALI).
“Volete voi che sia abrogato l’art. 19 ter “Leggi speciali in materia di animali” delle disposizioni di coordinamento e transitorie del codice penale regio decreto 28 maggio 1931, n. 601, introdotto dall’art. 3 legge 20 luglio 2004, n. 189 “Norme per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio”, limitatamente alle seguenti parole: “di allevamento” e “nonché dalle altre leggi speciali in materia di animali”?”
“Volete voi che sia abrogato l’art. 19 ter “Leggi speciali in materia di animali” delle disposizioni di coordinamento e transitorie del codice penale regio decreto 28 maggio 1931, n. 601, introdotto dall’art. 3 legge 20 luglio 2004, n. 189 “Norme per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio”, limitatamente alle seguenti parole: “alle manifestazioni storiche e culturali” e “nonché dalle altre leggi speciali in materia di animali”?”
“Volete voi che sia abrogato l’art. 19 ter “Leggi speciali in materia di animali” delle disposizioni di coordinamento e transitorie del codice penale regio decreto 28 maggio 1931, n. 601, introdotto dall’art. 3 legge 20 luglio 2004, n. 189
“Norme per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio”, limitatamente alle seguenti parole: “di sperimentazione scientifica sugli stessi” e “nonché dalle altre leggi speciali in materia di animali”?”
In pratica, con l’eventuale abrogazione verrà affermato che il principio di maltrattamento è da perseguirsi anche quando praticato durante l’allevamento, o nelle manifestazioni storiche o culturali (culturali…). O, ancora, durante la sperimentazione.

Come sempre ho coinvolto la mia famiglia e abbiamo preparato dei cartelli per far conoscere queste importanti iniziative alla popolazione. Siamo andati in giro per il paese e abbiamo appeso i cartelli con un discreto vantaggio di tempo. Chiunque avesse avuto a cuore di andare a firmare, ne avrebbe avuto il tempo.
Ne eravamo orgogliosi.
Poi c’era la seconda iniziativa scaduta oggi stesso, 05 settembre 2023. Si poteva firmare per proporre l’abolizione della caccia, ma anche il divieto ai cacciatori di entrare nei fondi privati.
Il cacciatore che abita proprio qui, rientrato dalle vacanzine, ebbene deve essere stato lui a strappare tutti i cartelloni. Tutti fino all’ultimo. Sfortunatamente per lui, i cartelli sono rimasti appesi per molti giorni prima della sua intelligentissima iniziativa (come solo i cacciatori sanno avere, è proprio un loro tratto distintivo). Vorrò esserne sicura, però, e quindi andrò a chiederglielo direttamente, faccia a faccia, perché ora un filo rosso lo unisce a me, e la sua coscienza comincerà a dargli del filo da torcere.
Siamo andati a firmare con grande onore, abbiamo visto che altri come noi l’avevano fatto, e che alcuni l’avevano fatto perché fosse un abbraccio dato alla povera Amarena e ai suoi cuccioli.
Non si riuscirà ad ottenere il referendum? Lo sappiamo. Ma si riproverà, e ancora, e ancora, fino a che questa maledettissima arroganza non avrà più adepti. Capito, cacciatorino?

Silent Spring

Avrei voluto arrivare lo scorso anno a raccontare di un libro che ha prodotto importantissimi cambiamenti, l’avevo letto proprio allora, quando si celebravano i 60 anni dalla sua pubblicazione. Uscito il 27 settembre 1962, Silent Spring (Primavera Silenziosa) di Rachel Carson, divenne in poco tempo un libro leggendario, una pietra miliare della letteratura scientifica scritto da una biologa marina con lo scopo di aprire gli occhi alle persone sui gravissimi danni che stavano subendo gli uccelli che – come anche altre specie animali, morivano per i veleni che avevano invaso le campagne.

Gli esseri viventi del Pianeta non erano mai riusciti a modificare prima l’ambiente in maniera così drastica quanto l’Uomo nell’ultimo secolo. La Carson denunciò le nuove sostanze chimiche che ogni anno l’uomo crea per sintesi senza che alla Natura sia permesso di codificarle e riconoscerle, accoglierle e attribuire loro un’utilità. Sostanze estranee alla biologia che venivano, e vengono, polverizzate e irrorate ovunque e in particolar modo nelle colture agricole, nei giardini, nelle foreste e nelle abitazioni.

Gli insetti, di utilità straordinaria a piante e animali, sono invece visti come mostri che insidiano la produzione alimentare dell’umanità e portano malattie. Ma la vera insidia è stata la monocoltura, che ha spazzato via gli ecosistemi e le diversità biologiche che operano in sinergia e in perfetto equilibrio. La produzione agricola basata su singole specie ha promosso l’esplosione di parassiti verso i quali la Natura è disarmata. Così, si introdusse il DDT, e allo svizzero che lo scoprì, Paul Muller, fu assegnato il Premio Nobel. 1939. Nel 1950, la FDA dichiarò che con ogni probabilità i rischi potenziali del DDT erano stati sottovalutati.

Tra tutti gli idrocarburi, tre insetticidi vengono ritenuti i più potenti tossici: la dieldrina, l’aldrina e l’endrina. L’aldrina, come quasi tutti gli insetticidi del suo gruppo, proietta un’ombra minacciosa sul futuro, l’ombra della sterilità.

L’endrina è il più tossico idrocarburo clorurato, ed è 15 volte più potente per tossicità della dieldrina per i mammiferi, 30 volte per i pesci e circa 300 volte in alcune specie di uccelli.

L’altro grande gruppo di insetticidi – quello dei fosfati organici – è composto di sostanze chimiche velenose come poche altre al mondo. Quasi subito il governo tedesco si accorse del valore di quei composti come arma nuova e sterminatrice, pertanto la lavorazione fu tenuta segreta. Qualcuno servì per la produzione dei micidiali gas bellici; altri diventarono insetticidi.

Bisogna chiedersi quale sia l’utilità e il senso dell’esistenza di qualunque insetto e di qualunque erba, da cui dipendono le api e molti altri equilibri. Le erbacce, come l’Uomo utilitarista le chiama, non esistono. Noi distruggiamo ciò di cui non capiamo il senso.

Così, quelle irrorazioni di morte uccisero insetti e specie vegetali, e poi gli uccelli; le Primavere divennero silenziose. Si trovarono uccelli morti ovunque, mentre altri sopravvivevano e costruivano i nidi senza deporvi alcun uovo a causa della sterilità indotta dalle irrorazioni. La stessa sorte toccò ad altri animali selvatici, o alle mandrie che si nutrivano di quell’erba avvelenata. Era un silenzio di dolore.

Le cellule avvelenate smettono di dividersi, i cromosomi si alterano, le mutazioni si abbattono su figli e cuccioli.

L’industria chimica attaccò duramente la Carson, ma l’opinione pubblica vinse e si fece sentire obbligando il Senato U.S. a volerci vedere chiaro. Si arrivò a vietare l’uso del DDT il 14 giugno 1972, dopo decenni di avvelenamento del pianeta e delle sue creature.

Rachel Carson (1907-1964), bird watcher, biologa marina, osservatrice rispettosa della natura, ha anticipato le grandi battaglie ambientaliste del Novecento; non era solo il denaro, il concetto, ma era il diritto a disporre come si voleva degli altri esseri viventi, non riuscendo a concepire l’idea di equilibrio tra l’Uomo e gli Altri.

Non dobbiamo permettere che si ripeta una simile storia. Grazie Rachel.